Greccio: la nuova Betlemme, fulcro della cristianità.
Greccio, paese dell’alto Lazio, confinante con l’Umbria, a 750 metri di altitudine sui Monti Sabini, per una parte si affaccia sulla vasta e lussureggiante Piana di Rieti, mentre un’altra, costituita da Spinacceto, Limiti di Greccio e Sellecchia, si estende in pianura. Man mano che si sale, si viene letteralmente rapiti dalla disarmante bellezza della natura incontaminata, inebriati dal paradisiaco odore di bosco di querce e lecci, fra i quali, a tratti, si insinua una luce in grado di temprare l’anima, come una mano divina che accarezza il cuore. Solo dopo una manciata di metri si può capire perché Francesco fosse affascinato da quel luogo, tanto da eleggerlo a terra santa, a simbolo dell'aspirazione degli uomini alla fratellanza e alla pace, superando ogni differenza di razza, religione, lingua o di qualunque altra barriera.
Le distanze:
Greccio deve il suo nome alla prima famiglia che, inizialmente, la colonizzò, di origine greca, per l’appunto. Fu il monaco benedettino Gregorio da Catino, nell’XI secolo, a far riferimento nel “Regesto Farfense” alla Curte de Greccia. In epoca medievale, fu trasformato in castello, di cui tuttora conserva parte della pavimentazione e una delle porte d'ingresso, protetto da mura e da sei torri, delle quali ne restano tre. La maggiore, nel XVII secolo, venne tramutata in torre campanaria della Collegiata.
Nonostante la fortificazione, subì la sua prima sconfitta nel 1242, ad opera di Federico II. Deve la sua fama al periodo tra il 1223 e il 1226 quando, proprio a Greccio, Francesco d’Assisi, attratto dalla suggestiva bellezza del luogo, ai suoi occhi affine alla Palestina, per la prima volta, rievocò la rappresentazione della nascita di Gesù a Betlemme, dimostrando a Papa Onorio III che non fosse necessario riconquistare Gerusalemme, attraverso le crociate, per celebrare la natività.
Nel 1799 il paese subì ancora la distruzione e il saccheggio, da parte dell’esercito napoleonico.
Cosa visitare a Greccio:
Si sviluppa su 6 scene:
-Prima scena: nella piazza di Greccio si vocifera dell’arrivo di uno straniero che, abbandonata ogni ricchezza, sceglie la vita da eremita, predicando il Vangelo. La popolazione, assai povera, da tempo subisce gli attacchi dei lupi, così, un giorno, durante una battuta di caccia, viene catturato il capobranco e Francesco, dopo essersi presentato, si avvicina alla bestia e la ammansisce, suscitando grande clamore.
-Seconda scena: la gente ha ormai accettato il frate, del quale impara a seguire gli insegnamenti, auspicandone continuamente il ritorno.
-Terza scena: è la scena in cui Francesco, per accontentare la richiesta del suo amico Giovanni Velita, Signore di Greccio, che lo vuole più vicino al paese, fa lanciare il tizzo ardente dalle pure mani di un fanciullo per scegliere il luogo in cui, oggi, sorge il Santuario Francescano.
-Quarta scena: attorno a un fuoco, Francesco detta, su sollecitazione dei suoi confratelli Angelo, Leone e Ruffino, le regole dell’Ordine, basate esclusivamente sui dettami del Vangelo. Ed è in questa occasione che egli rivela l’intenzione di rappresentare la nascita di Gesù proprio a Greccio, molto simile a Betlemme.
-Quinta scena: Francesco sottopone il suo progetto a Giovanni Velita, il quale lo accetta e lo realizza senza esitazione.
-Sesta scena: è la notte del 1223, i grecciani accorrono numerosi e Francesco racconta di Betlemme e del mistero dell’Incarnazione. Sono talmente toccanti le sue parole che uno degli spettatori ha una visione. Vede nella mangiatoia prendere vita un bimbo vero in carne e ossa. Il miracolo è compiuto. Greccio da quella notte è la nuova Betlemme.
Cosa degustare a Greccio:
• Antichi grani di Rieti
• Barbabietola da zucchero di Rieti o rapa reatina
• Birra artigianale della Sabina (Sabina)
• Burro di San Filippo (Contigliano)
• Ciliegia Ravenna (Palombara Sabina)
• Fagioli della Sabina
• Formaggi della Sabina
o Pecorino di Amatrice
o Cacio Magno
• Guanciale Amatriciano (Amatrice)
• Lenticchia di Castelluccio di Norcia (Norcia)
• Patata di Leonessa (Leonessa)
• Patata turchesa (Sabina)
• Pomodoro corno di toro (Contigliano)
• Porchetta sabina di Selci e di Poggio Bustone
• Prosciutto amatriciano (Amatrice)
• Tartufo della Sabina
• Trota biologica reatina
• Vino della Sabina