FONTANA DI PIAZZA TACITO
Eccola, nuovamente al proprio posto, in tutto il suo splendore. Nel luogo che le spetta: al centro della vita cittadina. Simbolo di forza, energia e prosperità. È lei, la Fontana dello Zodiaco o, semplicemente, la Fontana di Piazza Tacito, a Terni.
(foto Pinterest)
Il 29 dicembre 2021, dopo otto lunghi anni, l’inaugurazione ha restituito la fontana ai cittadini ternani.
Ma facciamo un lungo salto all’indietro.
Tutto iniziò nel 1864 con l’inaugurazione della stazione ferroviaria. Piazza Tacito era solo un vasto spiazzo, incrocio di due grandi, fondamentali, assi: quello che da Via Cesare Battisti, passando per Via Mazzini, conduceva in Viale Brin, fino alla Cascata delle Marmore e alla Valnerina; e quello che collegava la stazione, attraverso Corso Tacito (aperto nel 1880), all’attuale Piazza della Repubblica, ex Piazza del Popolo, ma prima ancora Piazza Vittorio Emanuele. Nel 1881 l’imprenditore Cassian Bon fondò la “Società degli Altoforni e Fonderia di Terni” trasformata, nel 1922, in “Terni Società per l’Industria e l’Elettricità”.
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Nel 1932 il Comune, dopo aver trasferito il Monumento ai Caduti da Piazza Tacito a Piazza Briccialdi, bandì un concorso nazionale, vinto dagli architetti Mario Ridolfi e Marco Fagiolo, per la trasformazione di quello strategico slargo in una piazza, racchiusa da imponenti palazzi – tra cui il Palazzo del Governo di Cesare Bazzani e la sede della Banca d’Italia – e da intermezzi a verde, al cui centro si ergesse una fontana, simbolo dello spirito della città, basata su acciaio, acqua ed arte.
Infatti dalla vasca in marmo di Carrara, svettava l’altissimo pennone d’acciaio, come a sancire in maniera inequivocabile la natura stessa della provincia, la cui economia si fondava sull’industria siderurgica e su quella idroelettrica. La fontana, dalla simbolica forma circolare, venne realizzata con una seduta, affinché i cittadini potessero fruirne, utilizzandola come luogo di ritrovo e non limitandosi alla semplice ammirazione. Il tocco artistico fu reso dall’artista anconetano Corrado Cagli con la rappresentazione, in policrome tessere vitree di provenienza veneziana, dei dodici segni zodiacali, metafora delle stagioni che regolano anche il flusso delle acque, più o meno abbondanti, assolutamente fondamentali per quella rigogliosa terra. I giochi di luce, in grado di esaltare i getti d’acqua e i raffinati mosaici, ne completavano il quadro. L’inaugurazione ebbe luogo il 21 aprile 1936.
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Dopo la quasi totale distruzione, a seguito dei bombardamenti durante il secondo conflitto mondiale, la fontana venne ricostruita. Lo stesso Cagli si occupò dei mosaici, sostituendo le tessere in vetro con altre marmoree. La seconda inaugurazione avvenne il 24 giugno 1961, in occasione della 14° Festa delle Acque.
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Tra giugno 1994 e marzo 1995, essa è stata sottoposta ad un’ulteriore ristrutturazione, dato il deterioramento di molte sue parti e, nuovamente, da luglio 2013 fino all’ultima inaugurazione, in piena emergenza covid, il 29 dicembre 2021.
In quel giorno, il cuore della città di Terni, la città delle A – acciaio, acqua, arte e amore – è tornato a pulsare nella sua storica, tanto amata, Piazza Tacito, luogo fiero in cui passato, presente e futuro convergono, fondendosi armoniosamente.
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