L'autrice narra l'estenuante lotta di suo padre - "un uomo che ha attraversato il mondo con la leggerezza di una farfalla" - contro il cancro, entrato prepotentemente dentro la famiglia, stravolgendola.
Oltre al racconto, che riavvolge il nastro del tempo, partendo dall'infanzia sino all'inevitabile tragico epilogo, il libro contiene poesie, a lui dedicate, e foto di una mostra, idealmente organizzata in suo onore, con i quadri dipinti dallo stesso durante tutta la sua vita, dimostrando che la morte ha solo vinto una battaglia, mentre l'arte ha vinto la guerra. L'arte e l'amore, insieme, la sconfiggono, donando l'eternità.
Il titolo del racconto, “Stanotte c’è la luna piena”, riprende una frase che, con cadenza regolare, egli appuntava in ogni sua agenda, palesando il viscerale legame che aveva stabilito con questo elemento del creato. Le ultime parole di esso, invece, sono collegate ad una delle poesie, “Nelle tue scarpe grandi”, che dà anche il titolo all’intera opera. Ciò mette in evidenza un filo logico, un filo conduttore, che attraversa e lega ogni parte del libro, il quale, in fondo, rappresenta un viaggio. Un cammino, costellato di piacevoli ma anche di terribili esperienze, riguardante non solo la vita di quel padre, ma di ogni uomo, di ogni essere umano che, con le sue debolezze e le sue contraddizioni, attraversa questo nostro, misterioso, mondo.
“Ho voluto scrivere il libro, innanzitutto, per un’esigenza personale, spinta dall’egoistico bisogno di sopravvivenza poiché, scrivendo, ho dovuto scavare, elaborare, sciogliere nodi intricati, dipanare matasse aggrovigliate, con il solo scopo di tentare di guarire, di sanare e cicatrizzare la più profonda delle ferite. Inoltre, sono stata spinta dal bisogno di rendere omaggio, con l’estremo riguardo che gli ho sempre rivolto, ad un uomo speciale, estremamente riservato, intelligente, buono e rispettoso del prossimo. Un uomo che ha attraversato il mondo con la leggerezza di una farfalla. Ma, proprio per questo, non voglio che la sua vita passi inosservata o come una meteora di cui, solo a pochi, è concesso l’onore di ammirarne il passaggio. Attraverso parole ed immagini, ho voluto fissare la sua vita, silenziosa ma esemplare, rendendola eterna, certa anche che molte persone potranno rispecchiarsi proprio in queste righe e in queste immagini.” E.M.
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