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BENEDETTI NICOLETTA

Raccontami i sassi…

Quando ti affacci

ti perdi tra muri ammassati

e finestrelle

porticine e viuzze

labirinti e buchi

tanti sassi e rocce

messi lì senza una mira

come disegnate

dalla mano di un bambino

ma ciò che vedi

è di straordinaria bellezza

unica si offre davanti a te

ti affascina e ti sconvolge

ti rapisce e ti ruba

passo dopo passo

li scopri

li vivi

loro odorano di storia

la storia di poveri Cristi

e di briganti

di santi e di streghe

di chiese e di amuleti

di lagrime e sangue

di dolore e di riscatto

di sole cocente

e di notti di luna piena

a cercar rimedi con erbe e guaritrici

in mezzo a muli e sete.


Tante mani rozze sporche

pargole o rugose

mi si fanno avanti

a chiedere giustizia

quella giustizia tanto attesa

tra le mura arse dal sole

e sferzate dalla neve

li leggo tra le rocce

gli occhi della sofferenza

della paura

della fame

della stanchezza

del puzzo e della malattia

li vedo tra il tufo

quei volti tristi

e quelle teste canute

piegate dalla fatica

e dal disprezzo

di chi ricco e sazio

si vergogna

e si scorda di chi ha fame

e alza i muri per non vedere.


Davanti a me

quelle teste finalmente

si stanno innalzando tutte

e con la sola forza della semplicità

e dell’onore

ammainano sempre più in alto

la rivincita della vergogna patita

sul lusso ora ostentato

da chi non sa

o non ricorda

li odo tutti

i loro pianti

i loro lamenti

i loro silenzi gridano

più forte del vento e dei tuoni.


No, non ti posso raccontare i sassi

devi venire qui

devi stare tra loro

e soltanto qui li potrai ascoltare.


(Poesia dedicata alla città di Matera)