BELVEDERE DI STRONCONE
Oh dolce vento fresco d’estate
che m’accarezzi come mano divina,
e tu, generoso sole,
che timidamente t’insinui
tra le tremanti foglie
e m’abbracci come Madre Celeste,
rendetemi degna
di tanta inconsapevole bellezza!
Le nuvole furbette e un po’ arroganti
danzano
trasportate da un vento confuso e,
frivole,
si rincorrono,
fiere del loro repentino mutar!
Io piccola quassù…
I miei occhi,
dapprima rapiti dalle innumerevoli
sfumature di verde,
per un istante s’incantano
verso i cipressi di San Francesco…
Poi, umidi, quasi lo intravedono,
coi suoi martoriati piedi scalzi.
Un angelico vocio mi ridesta…
Le montagne tutt’attorno bisbigliano e,
come amorevoli sorelle,
in un perpetuo ed intrecciato abbraccio,
proteggono quest’incantevole vallata.
Meravigliosa terra umbra
ove affondano le mie orgogliose radici…
Perfetto acquerello…
Degno solo
del Sommo Pittore!