MI HAI DATO
Mi hai dato l’alba,
dopo avermi custodita nel primordiale scrigno.
Mi hai dato il seno,
onde placare l’istintivo pianto.
Mi hai dato le mani,
allentando la presa,
affinché, fieramente, attraversassi il mondo.
Mi hai dato le orecchie,
quando dalla bocca rigurgitavo inquietudini.
Mi hai dato le notti insonni,
le labbra adagiate sulla fronte febbricitante
e i rassicuranti abbracci.
Affinché la fragile pelle
diventasse granitica corazza,
finanche le spalle mi hai dato,
così come le sferzanti schegge
e l’assordante distacco.
Tutto mi hai dato:
il tuo respiro,
il tuo corpo,
il tuo tempo,
il tuo lavoro
ma, ancor più, il tuo esempio.
E, dandomi,
mi hai insegnato
che dare
è il verbo più vicino
ad amare!