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Bolero, danza inebriante e carnale

Il Bolero è una composizione musicale scritta, nel 1928, dal compositore francese Maurice Ravel (1875-1937), su richiesta della ballerina e direttrice di compagnia Ida Rubinštein per un balletto. 


Maurice Ravel


Per la prima volta venne rappresentato, sempre nel 1928, al Teatro dell’Opera di Parigi, sotto la direzione di Walther Straram, con la coreografia di Bronislava Nijinska e magistralmente interpretato dalla stessa Rubinštein.


Bolero locandina Scala


Ciò che lo contraddistingue è il tema musicale che si ripete incessantemente e che, con gradualità, si arricchisce di strumenti musicali diversi. 

Dal 1930 la composizione, nata come musica da balletto, diventò brano da concerto, il cui successo fu tale da indurre Ravel a realizzare un’edizione discografica con un 78 giri. 

Egli fu categorico sulla direzione dell’opera che non avrebbe mai dovuto discostarsi dall’originale ma, al contrario, seguire una rigida struttura, eseguita in un unico tempo, per la durata di 17 minuti. Trascrisse la composizione in una versione per due pianoforti ed una per pianoforte a quattro mani. 


Bolero spartito


Nella versione originale del balletto, una giovane gitana andalusa danza sopra un tavolo, in modo talmente provocante da attirare attorno a sé, gradualmente, degli uomini i quali, a loro volta, vengono contagiati dal ritmo incalzante e, ormai fatalmente inebriati, spinti a seguire gli stessi seducenti movimenti. 

Nel corso degli anni, sono state messe in scena varie interpretazioni coreografiche

  • 1934, Harald Lander, per il Balletto Reale Danese
  • 1943, Serge Lifar, per il Teatro dell’Opera di Parigi
  • 1944, Aurel Millos, per il Teatro dell’Opera di Roma
  • 1961, Maurice Bejart, per il Ballet du XXsiècle al Teatro La Monnai/De Munt di Bruxèlles. Egli, pur mantenendo il peculiare accento erotico del balletto, spogliò la scena dall’originario aspetto folcloristico, donando ad esso l’universalità. Altra innovazione fu quella di affidare il ruolo principale anche ad interpreti maschili, come Jorge Donn nel 1979. Egli affermò “Una musica troppo conosciuta e tuttavia sempre nuova grazie alla sua semplicità. Una melodia – di origine orientale e non spagnola – si avvolge instancabilmente su se stessa, va aumentando di volume e d’intensità, divorando lo spazio sonoro e inghiottendo alla fine la melodia stessa.”


Bolero Jorge Donn


  • 2021, Fredy Franzutidirettore dal 1995 del Balletto del Sud, per il Teatro dell’Opera di Sofia. Il coreografo, spinto dalla necessità di osservare il distanziamento sociale, imposto dalle norme anticovid, anche se non obbligatorio in Bulgaria, ha immaginato dei danzatori che non arrivano mai a toccarsi ma che, nei loro plastici movimenti, bramano dal desiderio di farlo, aspirano a realizzare quel contatto umano proibito, in un intrinseco crescendo di dirompente sensualità.


Bolero Teatro dell'Opera di Sofia


Roberto Bolle lo ha interpretato, per la prima volta nel 2018 al Teatro alla Scala, dichiarando “Un ruolo che ho aspettato tanto ma che è arrivato proprio nel mio momento di perfetto equilibrio tra materia fisica e artistica. Perché è un balletto unico? Per un insieme di elementi: sembra quasi un rito pagano più che un brano di danza e ha una forza di attrazione dionisiaca che nessun altro balletto possiede. Per me ha significato una nuova esperienza interpretativa e, al tempo stesso, una ricerca personale, per andare a scoprire e a risvegliare sensazioni ed emozioni custodite nel mio io più profondo.”


Roberto Bolle in Bolero


La musica del Bolero è stata più volte utilizzata come colonna sonora per diverse pellicole cinematografiche: 

  • 1934 "Bolero" di Wesley Ruggles


Bolero di Wesley Ruggles


  • 1942 "Boléro" di Jean Boyer


Bolero di Jean Boyer


  • 1976 “Allegro non troppo” di Bruno Bozzetto
  • 1979 “10” di Blake Edwards
  • 1981 “Bolero” di Claude Lelouch


Bolero di Claude Lelouch


  • 1984 "Bolero" di John Derek
  • 2002 “Femme fatale” di Brian De Palma


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