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CINEMA ITALIANO - ATTORI: VALERIO MASTANDREA

Valerio Mastandrea è una delle figure più prestigiose e talentuose del cinema italiano. La sua carriera rappresenta un viaggio affascinante attraverso il vasto panorama del cinema contemporaneo. Attore di grande espressività e profondità, ha saputo conquistare il pubblico e la critica con interpretazioni intense e memorabili. Nel corso della sua carriera, si è distinto per la capacità di incarnare con autenticità personaggi complessi e sfaccettati, spaziando tra generi diversi e confermandosi come un vero camaleonte della recitazione.

Nato a Roma il 14 febbraio 1972, inizia la sua carriera artistica nei primi anni '90. La passione per la recitazione emerge chiaramente dalle sue prime apparizioni televisive, con piccoli ruoli, in film minori che gli permettono di sviluppare una solida base di esperienze. Tuttavia, è nel cinema che Mastandrea trova il suo vero palcoscenico, diventando un volto noto al grande pubblico, grazie a interpretazioni cariche di umanità e complessità.


Valerio Mastandrea


La vera svolta nella carriera arriva con il film "La stanza del figlio" (2001) di Nanni Moretti, il cui ruolo di un amico della famiglia protagonista gli vale critiche positive. Il suo talento viene ulteriormente riconosciuto nel film "Non ti muovere" (2004) di Sergio Castellitto, dove recita al fianco di Penélope Cruz. Questo ruolo gli permette di vincere il David di Donatello come miglior attore non protagonista. I successi non si fermano qui. Nel 2008, partecipa a "Gomorra", tratto dall'omonimo libro di Roberto Saviano, un film che mette in luce le attività criminali della Camorra napoletana. La sua interpretazione gli garantisce una nomination al David di Donatello. Continua poi a esplorare ruoli complessi e sfaccettati in film come "Vincere" (2009) di Marco Bellocchio e "La passione" (2010) di Carlo Mazzacurati. Nel 2013, Mastandrea si cimenta nel ruolo di regista con il cortometraggio "Frankie (Italiano)", dimostrando le sue capacità anche dietro la macchina da presa. Prosegue nella sua carriera di attore e regista con successi, sia critici che commerciali, spaziando tra generi diversi, dal dramma alla commedia.


Valerio Mastandrea


L'impatto di Mastandrea nel cinema italiano 

La carriera di Mastandrea non è solo una lista di successi e riconoscimenti, ma è anche un esempio di dedizione al mestiere di attore. Egli ha sempre cercato di portare sullo schermo una rappresentazione autentica delle sfumature emotive dei suoi personaggi che, spesso, si trovano di fronte a dilemmi morali o situazioni di crisi personale. 

La sua capacità di immergersi completamente nei ruoli gli ha permesso di diventare un punto di riferimento per il nuovo cinema italiano. E’ anche noto per il suo impegno nel cinema d'autore e indipendente, sviluppando collaborazioni con registi emergenti e affermati. Questa scelta ha contribuito non solo alla crescita della sua carriera, ma anche alla promozione di una cultura cinematografica più ricca e diversificata in Italia. 


1997: "Tutta la conoscenza del mondo" - Il primo ruolo di rilievo, che introduce Mastandrea nel mondo del cinema di qualità. 

2001: "La stanza del figlio" - Il film di Nanni Moretti che segna una svolta importante nella sua carriera. 

2004: "Non ti muovere" - Un ruolo intenso e complesso che gli vale il David di Donatello. 

2008: "Gomorra" - Partecipazione nel film acclamato dalla critica e dal pubblico, basato sul libro di Saviano

2010: "La prima cosa bella" di Paolo Virzì – Vi interpreta Bruno Michelucci, un uomo tormentato dai ricordi dell'infanzia e dal rapporto conflittuale con sua madre. La performance di Mastrandrea in questo film è stata una delle più apprezzate, tanto che gli è valsa la vittoria del David di Donatello per il miglior attore protagonista. Questa interpretazione ha mostrato un Mastrandrea capace di navigare tra momenti di pura commozione e battute di amara ironia. 

2015: "Non essere cattivo" di Claudio Caligari - E' un crudo ritratto dell'Italia degli anni '90, dove Mastrandrea interpreta Cesare, un uomo intrappolato nella spirale della droga e della violenza. È una delle sue interpretazioni più potenti, che mostra l'abilità dell'attore nel dare vita a personaggi estremamente realistici e profondamente umani, evidenziando la discesa nell'autodistruzione del suo personaggio con una maestria rarefatta e intensa. 

2016: "Veloce come il vento" di Matteo Rovere - Mastrandrea riveste il ruolo di Loris De Martino, un ex pilota di rally. La complessità del personaggio, un uomo affetto da dipendenze ma dotato di un grande cuore, emerge brillantemente attraverso la sua sottile interpretazione. Questo ruolo gli ha permesso di esplorare nuove sfumature emotive, regalando una delle sue performance più toccanti e intense. 

2016: "Perfetti sconosciuti" - Una commedia brillante che ha ottenuto grande successo in Italia e all'estero. Qui fa parte di un cast corale dove interpreta Rocco, un uomo che, durante una cena, insieme ad un gruppo di amici, decide di mettere sul tavolo i cellulari, condividendo così ogni chiamata, messaggio o notifica, in un gioco che presto si rivelerà pericoloso. L'abilità di Mastrandrea nel rappresentare la tensione emotiva e la complessità delle dinamiche relazionali risplende in questo film, confermando il suo talento nell'interpretare personaggi contemporanei e intensamente reali. 

2017: “The place” di Paolo Genovese – adattamento cinematografico della serie tv americana “The Booth at the End”, con un cast d’eccezione: Marco Giallini, Alessandro Borghi, Sabrina Ferilli, Giulia Lazzarini, Vinicio Marchioni, Silvio Muccino, Silvia D’Amico, Rocco Papaleo, Vittoria Puccini e Alba Rohrwacher. La storia ruota attorno a un misterioso uomo che occupa costantemente lo stesso tavolo in un ristorante. Egli ha il potere di soddisfare i desideri più profondi degli otto visitatori  ai quali, però, in cambio, affida un compito, non impossibile, ma che mette in discussione i loro principi etici e morali. Le storie, solo apparentemente disgiunte, come manovrate da fili impercettibili, finiscono per intersecarsi e amalgamarsi, fino a giustificare le azioni immorali richieste dal misterioso protagonista.

2019: "Ride" - Mastandrea debutta come regista di lungometraggi, consolidando la sua polivalenza nel cinema.


Valerio Mastandrea_The Place


Nel corso della sua carriera, Mastandrea ha dimostrato un’incredibile versatilità, riuscendo a mantenere la sua credibilità in una varietà di ruoli, dalla commedia al dramma, dal crimine al sentimentale, con una propensione particolare per personaggi profondamente umani e realisticamente imperfetti. Ogni performance è un viaggio nelle pieghe più nascoste dell'animo umano, un'esplorazione che compie con una sensibilità e un'intelligenza emotiva raramente riscontrabili. Attraverso queste performances, egli non solo ha consolidato il suo posto tra i giganti del cinema italiano, ma ha anche lasciato un'impronta indelebile, dimostrando che la grandezza di un attore si misura, non solo attraverso la varietà dei ruoli ricoperti ma, soprattutto, attraverso la capacità di toccare le corde più profonde dell'anima umana.

Non è solo un attore, ma un artista che ha sapientemente usato il suo talento per esplorare e riflettere sulle sfide e sulle complessità dell'esistenza umana. Con un futuro ancora ricco di progetti, Mastandrea continua ad essere un protagonista influente e rispettato nel panorama cinematografico italiano e mondiale.


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