Primo bilancio
Dopo quasi due mesi di permanenza in quest’incantevole città, credo di poter fare un primo bilancio.
Barcellona è:
- un posto tollerante ed inclusivo, abitato da persone pazienti e disponibili;
- una località in cui, se si va in spiaggia senza il costume, non è un problema. Si può serenamente stare in abbigliamento intimo o, addirittura, a due passi da Plaça del Mar, è permesso prendere il sole nudi, tanto nessuno si scandalizzerebbe;
- un luogo dove coppie di uomini o di donne possono tranquillamente passeggiare mano nella mano, abbracciandosi e scambiandosi tenerezze, senza essere giudicate;
- una meta per fumatori di erba poiché, pur non essendo legalizzata, se ne fa uso senza che nessuno si indigni (a parte me e pochi altri);
- un paradiso per surfisti e velisti, contando su frequenti giornate ventose, in cui le onde galoppano alte e spumeggianti, alternate ad altre di stasi assoluta che rende il mare pacato e cristallino;
- un singolare luogo in cui l’acqua marina, pur stando a poca distanza dal porto, è assolutamente trasparente e traboccante di pesci che, intraprendenti e impavidi, a branchi si spingono fino a riva, addirittura importunando i bagnanti, poiché reclamano cibo;
- un’armonica sintesi tra passato, presente e futuro, in cui nessuno dei tre riesce ad oscurare o a svilire gli altri;
- una culla della bellezza che riempie gli occhi e nutre l’anima di chi ha l’onore e il privilegio di farne parte;
- un giardino rigoglioso e fecondo che, per ciò stesso, richiede costante cura, premura e rispetto da parte di tutti.