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FOCUS: PLAÇA DE CATALUNYA, UN MUSEO EN PLEIN AIR

Plaça de Catalunya può considerarsi un vero e proprio museo a cielo aperto, con le sue straordinarie statue, le maestose fontane, i rigogliosi giardini, l'elegante spazio pavimentato. Il tutto protetto, in una sorta d’intimo abbraccio, da eleganti palazzi, hotel, teatri, bar ma che non la chiudono, lasciando il giusto spazio per alcune delle strade più belle ed importanti della città. Risale al 1927 l’inaugurazione, da parte dell’allora re Alfonso XIII, della piazza, progettata dall'architetto Francesc de Paula Nebot i Torrens (1883-1965), la quale si preparava ad ospitare l’Esposizione Internazionale del 1929

§ Le Statue di Pietra sono nove: 

* Quattro sono rivolte verso il mare: 

  • Joventut (Giovinezza), di Josep Clarà i Ayats (1928) incarna perfettamente l'ideale di bellezza plastica del Noucentisme, nel semplice gesto di mostrare quanto di più seducente abbia il giovane corpo femminile, intanto che incrocia le braccia sopra alla testa. Quella presente nella piazza è una copia, realizzata nel 1993, dell’opera originale, attualmente esposta nel Museu Nacional d'Art de Catalunya .


  • Figura Femenina (Figura Femminile), di Enric Casanovas i Roy (1928), rappresenta anch'essa l’archetipo femminile noucentista, con le sue forme abbondanti, tipicamente mediterranee, nel momento in cui compie un breve, quasi impercettibile, passo mentre si sistema i capelli.


  • Dona amb Nen i Flabiol (Donna con Bambino e Flauto), di Josep Viladomat i Massanas (1928) raffigura un bambino nudo che, recando foglie di vite, trova rifugio tra le gambe della sua giovane madre seminuda, la quale sostiene con le braccia un flauto catalano e, posteriormente, una cornucopia, simbolo mitologico di cibo e abbondanza.


  • El Forjador (Il Fabbro), di Josep Llimona i Bruguera (1914), rappresenta un fabbro mentre svolge il suo duro lavoro, dura è anche l’espressione del volto e tesi i muscoli del busto nudo. Quella esposta nella piazza è la riproduzione dell’originale scultura, premiata all’Esposizione Internazionale d’Arte di Bruxelles del 1914. Sembra voler esprimere lo scopo dell’uomo che, accanto alla dolcezza e alla purezza di donne e fanciulli, è quello di lavorare sfruttando le naturali doti di forza e potenza.


* Quattro verso l'entroterra:

  • Pastor del Flabiol (Pastore con Flauto), di Pau Gargallo i Catalan (1928), artista noto per la duplicità dello stile: quello classico espresso nel modernismo e nel Noucentisme, ben rappresentato in questa scultura, e quello avanguardista, in cui sperimentò la disintegrazione dello spazio e delle forme e l'impiego di nuovi materiali, tra cui placche di metallo ma anche carta e cartone.  


  • La Navegació (La Navigazione), di Eusebi Arnau i Mascort (1928) è la metafora della Navigazione incarnata da una donna dell'antica Roma, dall'aspetto estremamente seducente ma anche dal fiero sguardo di chi sa verso quale direzione andare.


  • Maternitat (Maternità), di Vicenç Navarro i Romero (1928), rappresenta una giovane madre, in perfetto stile neoclassico, che impersonifica l’amore naturale, puro, infatti è seminuda e protegge suo figlio mentre lo tiene stretto fra le braccia.


  • Dona (Donna), di Josep Dunyach i Sala (1928), è una donna dalle forme generose, immortalata mentre compie un passo, vestita con una tunica classica, dal cui spacco laterale spicca, nella sua nuda abbondanza, la gamba seducente.


* Altra statua in pietra:

  • La Deessa (La Dea) di Josep Clarà (1909) venne inaugurata nel 1928 ma, subito dopo, tolta perché accusata, da alcune associazioni, di essere immorale, data la totale nudità. Ma, per l'inaugurazione dell'Esposizione del 1929 fu nuovamente riposizionata. Attualmente, all'interno della fontana, è esposta una copia realizzata da Ricard Sala  i Olivella (1927-2009) mentre l'originale, dopo un intervento di restauro, è stata posizionata all'ingresso del Municipio.


§ Sculture bronzee:

*El Treball i la Saviesa (Il Lavoro e la Saggezza):

Sono due maestose sculture, dei fratelli Llucià e Miquel Oslé (1928), che rappresentano tematiche sociali, come il lavoro e la sapienza, quindi la manualità che non può prescindere dall'intelletto, pur mantenendo i canoni classici del Noucentisme.


*Les Quatre Províncies (Le Quattro Province):

  • Barcellona (industria, commercio e navigazione) di Frederic Marès 


  • Tarragona (viticoltura e mare) di Jaume Otero  


  • Lleida (fecondità ed abbondanza) di Joan Borrell i Nicolau 


  • Girona (agricoltura e allevamento) di Antoni Parera 


* Els sis pilars (I Sei Pilastri):


§ Monument a Macià (Monumento a Francesc Macià)

Il monumento, dello scultore Josep Maria Subirachs,  è costituito da una scala rovesciata, sorretta da un piedistallo a piramide tronca che rappresenta la proiezione della Catalogna verso il futuro, pur restando saldamente attaccata alle tradizioni. Caratteristica, questa, che si nota in ogni angolo della città e, in particolare, proprio a Plaça de Catalunya. Ai piedi della struttura si erge un busto bronzeo di Francesc Macià  i Llussà (1859-1933), ex presidente della Generalitat, figura politica emblematica della battaglia per l'indipendenza catalana durante la dittatura.


§ Le fontane:

* Le due fontane di Plaça Catalunya

Risalgono al 1959 le due maestose fontane, a pianta circolare, disegnate da Fernando Espiau Seoane, poste ai lati delle preesistenti statue . Di notte offrono meravigliosi spettacoli di luci che, insieme ai variopinti e rigogliosi giardini che le circondano, incantano tutti, turisti e residenti.


* Fontana dei Sei Putti

Si tratta di una fontana a cascata, che rappresenta la nascita di Venere, progettata da Jaume Otero i Camps (1888-1945) e decorata con sei figure di Putti, quattro intorno alla fontana e due sotto gli archi superiori. 

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