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Danni da consumo di tabacco


1. Tumori:
polmoni (Secondo le stime dell’OMS il 90-95% dei tumori polmonari è causato dal fumo di tabacco)

vescica
sangue (leucemia mieloide acuta)
colon e retto
esofago
reni e ureteri
laringe e orofaringe
(gola, lingua, palato molle e tonsille)
trachea e bronchi
stomaco, fegato e pancreas


 2. Malattie cardiovascolari e respiratorie

Risulta essere il più pericoloso tra i fattori di rischio infatti l’incidenza di malattie dell’apparato cardiovascolare nei fumatori è superiore al 70% rispetto ai non fumatori. La nicotina contenuta nel fumo fa aumentare la pressione sanguigna e il battito cardiaco, provocando la costrizione dei vasi sanguigni causando, così, la formazione di coaguli o trombi che ostruiscono i vasi sanguigni. Ne conseguono infarto, aneurisma dell’aorta e broncopneumopatia cronica ostruttiva (Bpco). 


3. Disturbi all’apparato riproduttivo

Il fumo nell’uomo amplifica notevolmente il rischio di impotenza e provoca riduzione della fertilità. Nella donna danneggia l’apparato riproduttivo, provocando menopause più precoci, aumentando il rischio di aborto e di dare alla luce bambini morti o con un grave ritardo di crescita e di sviluppo mentale e polmonare.


4. Invecchiamento e problemi estetici

Il consumo di tabacco accelera l’invecchiamento della pelle e provoca un aumento dell’irsutismo del volto e della raucedine, formazione di rughe e borse sotto agli occhi. Inoltre favorisce lo sviluppo della psoriasi e ne aggrava l'andamento. Provoca anche alitosi, decolorazione dei denti, aumento di placca, tartaro e carie.


5. Ridotte funzioni cerebrali

Il ridotto apporto di ossigeno al cervello determina un danneggiamento dei vasi sanguigni cerebrali.


6. Gusto e olfatto

La nicotina causa una minore vascolarizzazione delle papille gustative, che diminuiscono e diventano meno sensibili ai sapori.


7. Sistema immunitario

Il fumo causa danni profondi al codice genetico, compromette la risposta immunitaria, i meccanismi di apoptosi cellulare (morte programmata delle cellule) e il metabolismo delle sostanze estranee, rendendo l’organismo molto più vulnerabile alle minacce degli agenti patogeni. 


8. Peso

Al contrario di come spesso si ritiene, specie tra le giovani, smettere di fumare non fa ingrassare, anzi, il fumo (anche quello passivo) incrementa la resistenza all’insulina, innescando un meccanismo biochimico che, a sua volta, fa sì che il corpo continui a ingrassare. Ciò che fa aumentare il peso, quando si abbandona il vizio, è la sostituzione delle sigarette con dolciumi e snack vari. 


9. Sonno

Fumare compromette anche la qualità del sonno poiché la nicotina inibisce il rilascio dei neurotrasmettitori legati al sonno, come la serotonina o il cosiddetto aminoacido gamma-amino-butirrico mentre favorisce il rilascio di quelli legati al risveglio, come la dopamina.

Sostanze nocive presenti nel fumo: 

Sostanze irritanti - causano danni alle mucose delle vie aeree soprattutto agendo sulle ciglia vibratili che hanno il compito di contrastare l’ingresso di polveri, germi e altre sostanze tossiche nelle basse vie respiratorie. Ne conseguono tosse, ipersecrezione di muco, bronchite cronica, enfisema)

Aldeidi (acroleina, acetaldeide, formaldeide)

Ammine e ammoniaca

Idrocarburi - contribuiscono a intaccare lo strato lipidico protettivo delle cellule, predisponendole così all'aggressione di altri composti)

Acidi organici carbossilici (acido formico) 

Fenoli 

Catrame - prodotto da combustione incompleta

Composti organici volatili (VOC) - tra cui il benzene, sostanza estremamente cancerogena 

Idrocarburi policiclici aromatici (IPA) - contenenti benzopireni e derivanti dalla combustione di tabacco e carta 

Particolati - soprattutto il particolato carbonioso, maggiori responsabili delle affezioni cardiovascolari 

Monossido di carbonio - riduce la capacità respiratoria formando un legame stabile con l’emoglobina, contribuisce all’invecchiamento precoce, alla caduta dei capelli e all’ingiallimento della pelle. 

Nicotina - presente nelle foglie di tabacco, è la maggiore responsabile della dipendenza da fumo in quanto agisce sulla dopamina innescando la necessità biochimica di mantenerne elevati livelli nel sangue, la cui diminuzione provoca dei veri e propri sintomi di astinenza: rabbia, ansia, depressione, difficoltà di concentrazione, impazienza, insonnia e irrequietezza. Ha inoltre effetti sulla pressione arteriosa e provoca vasocostrizione periferica che a sua volta limita l'afflusso di sangue alla pelle contribuendo al suo invecchiamento precoce.

È stato dimostrato che il fumo passivo sia potenzialmente più nocivo di quello attivo.

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